16-18-20 Aprile 2018
Settimana Accoglienza IPS Ravizza
esperienze di GEOCACHING URBANO
PIAZZA DELLE ERBE map
Per i Geocachers: in questo luogo potrete cercare una CACHE creata da RAVITEAM. Il suggerimento che vi diamo è il seguente:
"Ring home for some help :-)" - la cache è piccola e magnetica |
Piazza Cesare Battisti è meglio conosciuta come Piazza delle Erbe, perché un tempo vi si svolgeva il mercato di carne e verdura, ed è uno dei luoghi più caratteristici nel cuore della città, circondata da bei negozi.
Nel corso dei secoli la piazza ha ricevuto nomi diversi: piazza delle Beccherie Maggiori (cioè piazza dei macellai maggiori), piazza Nuova, Piazzetta, piazza di S.Rocco, piazza della Verdura. |
Intorno al 1230 la Corporazione dei Calzolai acquistò la piazza per costruire intorno ad essa laboratori e negozi. Ma a quanto pare tutti gli altri cittadini erano contrari a questo progetto e alla fine non è stato portato a termine.
Secondo alcuni racconti le colonne del portico nord provengono dal villaggio di Biandrate. Furono il bottino di una guerra in cui Novara, che stava combattendo con la Lega Lombarda, sconfisse Biandrate, alleata di Federico Barbarossa.
Fino al 1900, un grande dipinto raffigurante San Lorenzo (realizzato da un artista sconosciuto) era conservato in un santuario di legno a due porte su un lato della piazza. Il santuario veniva aperto al mattino e chiuso di notte. Il dipinto è stato particolarmente venerato dai fruttivendoli della città, che diedero alla piazza il suo nome definitivo. Il Santo veniva invocato per la pioggia, che era fondamentale per avere abbondanti raccolti. Nel 1900 il dipinto fu rimosso e donato alla confraternita di San Giovanni Decollato (= decapitato), quindi fu probabilmente trasferito nell'Oratorio di San Rocco e alla fine scomparve. Il santuario di legno, che era accanto a quello che ora è l'ingresso della cioccolateria, fu distrutto dal maltempo.
Secondo alcuni racconti le colonne del portico nord provengono dal villaggio di Biandrate. Furono il bottino di una guerra in cui Novara, che stava combattendo con la Lega Lombarda, sconfisse Biandrate, alleata di Federico Barbarossa.
Fino al 1900, un grande dipinto raffigurante San Lorenzo (realizzato da un artista sconosciuto) era conservato in un santuario di legno a due porte su un lato della piazza. Il santuario veniva aperto al mattino e chiuso di notte. Il dipinto è stato particolarmente venerato dai fruttivendoli della città, che diedero alla piazza il suo nome definitivo. Il Santo veniva invocato per la pioggia, che era fondamentale per avere abbondanti raccolti. Nel 1900 il dipinto fu rimosso e donato alla confraternita di San Giovanni Decollato (= decapitato), quindi fu probabilmente trasferito nell'Oratorio di San Rocco e alla fine scomparve. Il santuario di legno, che era accanto a quello che ora è l'ingresso della cioccolateria, fu distrutto dal maltempo.
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Dal XII secolo le terre intorno a Novara venivano coltivate con un sistema chiamato "prati d'acqua". I campi ricchi di acqua consentivano molte colture erbacee in un anno, fornendo così cibo per il bestiame, che poteva essere venduto e trasformato in carne e pelle per il mercato cittadino.
La confraternita di San Giovanni Decollato era molto importante dato che aveva il compito di assistere tutti i detenuti, accompagnarli alla loro esecuzione, e poi seppellirli nel cimitero situato proprio di fronte alla chiesa. Dal 1579 al 1733, ad eccezione di un breve periodo all'inizio del XVII secolo, la confraternita aveva il privilegio di liberare uno dei condannati a morte il giorno del Santo (24 giugno).
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Per coloro che sono interessati al mondo esoterico, la piazza ha un che di magico. Infatti, nella piazza c'è una pietra che ha la forma di un triangolo. La pietra segna il centro della città da dove si possono misurare tutte le distanze verso altre città. La pietra è fatta di granito. In un lontano mese di gennaio la pietra fu rubata; riapparve misteriosamente pochi giorni dopo: un prete disse di averla trovata in un confessionale. La pietra è stata rimessa al suo posto originale, ma a quanto pare non si è adattata perfettamente, facendole così perdere la sua "energia magica".
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Un'ultima cosa sulla piazza delle Erbe: ai vecchi tempi c'era un negozio gestito da un uomo chiamato da tutti il "Chega". Costui vendeva uno dei prodotti più importanti fatti a Novara: il formaggio Gorgonzola. Era così conosciuto che tutti a Novara chiamavano il formaggio gorgonzola "chega", molti senza nemmeno ricordarne il motivo.
All'inizio del XIX secolo uno dei primi produttori fu "Romolo Grioni & C.". Avevano sede a Porta Mortara e non lontano da loro c'era un’azienda che produceva ghiaccio. Le ruote di formaggio venivano poste in grandi cesti di vimini con blocchi di ghiaccio per poterle conservare e così trasportate in giro per la città fino ai villaggi vicini.
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