venerdì 31 maggio 2019
ACCOGLIENZA classi 2A-D eco ITI Leonardo Da Vinci, Borgomanero CACCIA AL TESORO 2.0 PER LE STRADE DI NOVARA Obiettivo: 1. trovare il maggior numero di CACHE possibili in centro città 2. rispondere alle domande del QUESTIONARIO 3. scattare le FOTO richieste ... tutto questo nel minor tempo possibile |
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I luoghi da visitare sono da trovare su www.geocaching.com:
RACCONTO DELL'ESPERIENZA
31 maggio 2019
GEOCACHING SOTTO IL SOLE – RAVITEAM E LEONARDO DV DI BORGOMANERO A CACCIA DEL LEONE!
L’anno scolastico sta per finire ma il temerario Team Geocaching dell’IPS Ravizza di Novara ha ancora energie da spendere e così venerdì 31 maggio ha accolto con entusiasmo 44 studenti provenienti dall’ITI Leonardo Da Vinci di Borgomanero (classi 2A-D eco) per guidarli in una esperienza Geocaching nel centro della città.
Come ormai molti novaresi sanno, grazie al progetto Erasmus+ Geocaching Minds on the Move e alle diverse iniziative organizzate nel corso degli ultimi due anni (prima tra tutte la giornata del Trekking Urbano celebrata il 31 ottobre 2017), il Geocaching è una sorta di caccia al tesoro versione 2.0, basata sull’uso della tecnologia GPS ormai disponibile in ogni telefono cellulare.
Le regole del gioco sono semplici: i giocatori-creatori (hiders), nascondono dei contenitori (detti cache) in giro per il mondo e ne comunicano le coordinate geografiche attraverso un sito internet (www.geocaching.com) che corrisponde ad un’APP disponibile gratuitamente sul cellulare, insieme ad alcuni dati e indizi importanti, in modo da fornire ai giocatori-cercatori (seekers) le informazioni per il loro ritrovamento.
La cache è un contenitore che può essere di forma e dimensioni differenti. È ben nascosta e spesso camuffata nell’ambiente che la circonda, quindi, anche quando le coordinate geografiche sono molto precise, spesso è difficile da trovare.
All'interno di ogni cache c'è sempre un 'logbook' (a volte un semplice foglietto) nel quale occorre lasciare la propria firma. Quando nel contenitore ci sono degli oggetti, si è liberissimi di prenderne uno, a condizione di sostituirlo con qualcos'altro. Dopo aver firmato il logbook, si può registrare il ritrovamento della cache all’interno dell’App, per confermare al proprietario e agli altri visitatori che la cache è ancora al proprio posto. Si possono riportare eventuali problemi, suggerimenti o anche solo raccontare una breve storia legata alla ricerca e al ritrovamento.
A Novara le cache create dal Team Ravizza (Raviteam sulla piattaforma) sono legate a racconti e leggende del passato e, rispetto alla loro versione iniziale, sono state rese più complesse e interessanti con l’introduzione di quiz, rebus e calcoli da risolvere per poter recuperare l’indizio decisivo e trovare quindi più rapidamente il nascondiglio.
Venerdì 31 maggio, dopo una breve presentazione sulle modalità di gioco, più di 60 ragazzi hanno esplorato in lungo e in largo la città, fermando passanti per la foto del “novarese felice” (alcuni gruppi hanno faticato a trovarlo!!!), alla ricerca di un leone, di un angolo nascosto, un tetto colorato, una madonna col bambino, una scultura contemporanea e altro ancora. Insieme hanno scoperto la storia di Celestina e del Mazzagat, la leggenda del nobile Franco tradito dalla moglie e il mistero del cavallo d’oro creato da Leonardo per Ludovico il Moro e subito scomparso.
Una mattina lunga e intensa, finita con un meritato pic-nic all’ombra delle piante del rinnovato Parco dei Bambini. E con la prospettiva di “rifarlo insieme”.
PS: il Geocaching può migliorare seriamente la salute. Come effetti collaterali non previsti ma provvidenziali abbiamo riscontrato:
31 maggio 2019
GEOCACHING SOTTO IL SOLE – RAVITEAM E LEONARDO DV DI BORGOMANERO A CACCIA DEL LEONE!
L’anno scolastico sta per finire ma il temerario Team Geocaching dell’IPS Ravizza di Novara ha ancora energie da spendere e così venerdì 31 maggio ha accolto con entusiasmo 44 studenti provenienti dall’ITI Leonardo Da Vinci di Borgomanero (classi 2A-D eco) per guidarli in una esperienza Geocaching nel centro della città.
Come ormai molti novaresi sanno, grazie al progetto Erasmus+ Geocaching Minds on the Move e alle diverse iniziative organizzate nel corso degli ultimi due anni (prima tra tutte la giornata del Trekking Urbano celebrata il 31 ottobre 2017), il Geocaching è una sorta di caccia al tesoro versione 2.0, basata sull’uso della tecnologia GPS ormai disponibile in ogni telefono cellulare.
Le regole del gioco sono semplici: i giocatori-creatori (hiders), nascondono dei contenitori (detti cache) in giro per il mondo e ne comunicano le coordinate geografiche attraverso un sito internet (www.geocaching.com) che corrisponde ad un’APP disponibile gratuitamente sul cellulare, insieme ad alcuni dati e indizi importanti, in modo da fornire ai giocatori-cercatori (seekers) le informazioni per il loro ritrovamento.
La cache è un contenitore che può essere di forma e dimensioni differenti. È ben nascosta e spesso camuffata nell’ambiente che la circonda, quindi, anche quando le coordinate geografiche sono molto precise, spesso è difficile da trovare.
All'interno di ogni cache c'è sempre un 'logbook' (a volte un semplice foglietto) nel quale occorre lasciare la propria firma. Quando nel contenitore ci sono degli oggetti, si è liberissimi di prenderne uno, a condizione di sostituirlo con qualcos'altro. Dopo aver firmato il logbook, si può registrare il ritrovamento della cache all’interno dell’App, per confermare al proprietario e agli altri visitatori che la cache è ancora al proprio posto. Si possono riportare eventuali problemi, suggerimenti o anche solo raccontare una breve storia legata alla ricerca e al ritrovamento.
A Novara le cache create dal Team Ravizza (Raviteam sulla piattaforma) sono legate a racconti e leggende del passato e, rispetto alla loro versione iniziale, sono state rese più complesse e interessanti con l’introduzione di quiz, rebus e calcoli da risolvere per poter recuperare l’indizio decisivo e trovare quindi più rapidamente il nascondiglio.
Venerdì 31 maggio, dopo una breve presentazione sulle modalità di gioco, più di 60 ragazzi hanno esplorato in lungo e in largo la città, fermando passanti per la foto del “novarese felice” (alcuni gruppi hanno faticato a trovarlo!!!), alla ricerca di un leone, di un angolo nascosto, un tetto colorato, una madonna col bambino, una scultura contemporanea e altro ancora. Insieme hanno scoperto la storia di Celestina e del Mazzagat, la leggenda del nobile Franco tradito dalla moglie e il mistero del cavallo d’oro creato da Leonardo per Ludovico il Moro e subito scomparso.
Una mattina lunga e intensa, finita con un meritato pic-nic all’ombra delle piante del rinnovato Parco dei Bambini. E con la prospettiva di “rifarlo insieme”.
PS: il Geocaching può migliorare seriamente la salute. Come effetti collaterali non previsti ma provvidenziali abbiamo riscontrato:
- insorgere di nuove amicizie transnazionali e trans-locali (ragazzi della stessa scuola che prima neanche si conoscevano e che ora fanno Geocaching insieme nel tempo libero);
- coinvolgimento degli allievi più esperti nel ruolo di animatori in occasione delle varie iniziative di accoglienza;
- uscite di gruppo tardo pomeridiane e serali tra colleghi volte all’esplorazione di nuove frontiere;
- rinnovato interesse dei figli nei confronti dei genitori–autisti, indispensabili per le spedizioni Geocaching fuori città;
- partecipazione dei genitori alle esplorazioni Geocaching dei figli (ma anche in solitaria) e socializzazione delle esperienze con il resto della famiglia e il team Erasmus+;
- alfabetizzazione dei nonni all’uso dell’App da parte di nipoti di tutte le età;
- aumento del tasso di curiosità nei confronti dell’ignoto;
- aumento esponenziale dell’attività fisica e calo drastico del numero di ore trascorse sul divano.